Angelo Silvio Rosati

CONCIERTO AL ESTILO ANTIGUO “EL GUANAJUATENSE (2012)

PARA ÓRGANO Y ORQUESTA DE CÁMARA

dedicato alla città di Guanajuato, a Fabrizio Ammetto e al “Ensamble Barroco del DeMUG”

 

 

Il 25 gennaio 2012 ho ricevuto l’invito da parte de la Dirección Municipal de Cultura y Educación di Guanajuato a partecipare al XV Festival Internacional de Órgano “Guillermo Pinto Reyes” (Guanajuato, Gto., 13-27 maggio 2012) con un concerto d’organo – accompagnato dal “Ensamble Barroco del DeMUG” (gruppo orchestrale del Dipartimento di Musica dell’Università di Guanajuato), fondato e diretto dal mio carissimo amico Fabrizio Ammetto – e con un corso sul funzionamento degli organi antichi di Guanajuato e i loro registri. Nello stesso invito mi è stato chiesto anche di scrivere una composizione in onore al gemellaggio (in corso) tra la città di Guanajuato e la mia città, Spoleto, Italia.

Nel settembre del 2010 avevo visitato per la prima volta il Messico e ne ero rimasto incantato, sia da un punto di vista professionale, sia umano. Avevo avuto la possibilità di suonare su vari organi antichi di Guanajuato (oltre che sul monumentale strumento collocato nel Santuario Guadalupano di Zamora, Mich.), di conoscere illustri colleghi organisti messicani (come il Maestro Víctor Urbán che mi chiese di suonare con lui in un concerto), e di collaborare con il giovane – ma già promettente – “Ensamble Barroco del DeMUG” nell’esecuzione di alcuni concerti per organo e orchestra di Händel. Quest’ultima esperienza, in particolare, mi ha fatto sperare in un futuro musicale entusiasmante, grazie alla condivisione di sentimenti comuni nei confronti dell’arte da parte di musicisti di differenti nazionalità e culture (l’orchestra messicana, io italiano): naturalmente tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’aiuto del caro Fabrizio, con il quale condivido da oltre trent’anni una grande amicizia e una stretta collaborazione professionale (soprattutto con “L’Orfeo Ensemble” di Spoleto, il gruppo musicale che fondammo insieme nel 1988).

La scoperta della straordinaria bellezza degli organi antichi di Guanajuato è stata per me un’esperienza indimenticabile: ogni registro, ogni singola canna di tali strumenti hanno un valore inestimabile. Le sorprendenti caratteristiche della disposizione fonica di questi organi derivano dagli strumenti spagnoli, ma qui in Messico sono ampliate in modo fantastico grazie al gran numero di registri. (Non si deve dimenticare l’importanza storica di questi organi assai rari in tutta l’America.)

La combinazione sinergica di tanti elementi positivi, professionali e personali, ha prodotto così – in soli otto giorni – la composizione che viene qui presentata: il 2 febbraio 2012 avevo infatti terminato di scrivere il Concierto al estilo antiguo “El Guanajuatense” para órgano y orquesta de cámara, dedicato alla città di Guanajuato, a Fabrizio Ammetto e al “Ensamble Barroco del DeMUG”.

Componendo “El Guanajuatense” avevo in mente gli organi antichi messicani e, in particolare, gli strumenti di Guanajuato, dove è possibile utilizzare i registri solistici di “Trompeta” e di “Corneta de eco”, realizzando su un secondo manuale il basso continuo (la composizione può comunque essere eseguita su un qualsiasi organo che disponga di un bel registro di tromba e di due o più manuali). In questa composizione non è indispensabile l’uso della pedaliera (in vari strumenti antichi messicani non è contemplata), ma se fosse presente una pedaliera con due ottave di estensione l’organista potrebbe rinforzare al pedale la parte del Basso dell’orchestra.

Il Concierto al estilo antiguo “El Guanajuatense” è articolato nei tre consueti movimenti del concerto barocco italiano: Allegro-Adagio-Vivace. Il primo e il terzo movimento si ispirano al tipico “Trumpet Tune” del Barocco inglese (praticato dai vari John Stanley e Henry Purcell), dallo stile trionfale degno delle grandi occasioni celebrative. Il movimento centrale ricorda invece uno dei tanti “Adagio” di un concerto barocco, dove il solista non è però un violino o un oboe, ma un caratteristico registro d’organo, la “Corneta de eco”.

Per l’esecuzione di questa mia composizione penso ad un atteggiamento analogo a quello con cui suono normalmente la musica barocca. Infatti, “El Guanajuatense” non mescola elementi e linguaggi del Barocco con quelli della contemporaneità, ma utilizza soltanto stili propri del XVIII secolo: questo perché desidero unire ancor di più questa mia composizione con l’organo antico messicano (per il quale è stata pensata), accompagnato da un gruppo musicale specilizzato nell’interpretazione della musica barocca (l’“Ensamble Barroco del DeMUG”).

Mi auguro che il Concierto al estilo antiguo “El Guanajuatense” possa essere eseguito in futuro anche da altri organisti, mentre io me ne sto a Spoleto, lontano dall’amata Guanajuato.

 

Angelo Silvio Rosati © 2012

 

Partitura (DEMO)